I testi accompagnano lo scorrere delle fotografie come la musica di una colonna sonora lo fa con le immagini, ci aiutano a definire o ad offuscare ciò che guardiamo. 

Lo scatto si ridefinisce attraverso i nostri ricordi, ricompone nella memoria le emozioni che prevalgono sulle percezioni.

Ecco che l’autore delle fotografie, Luca Grasselli, si affida alle parole, per lui più appropriate, degli autori a lui congeniali.

Sono tratte dai testi dalle sceneggiature e dai romanzi che hanno accompagnato la sua formazione artistica.

The texts accompany the flow of photographs as the music of a soundtrack does with images, they help us define or obscure what we look at. 

The shot is redefined through our memories, it recomposes in memory the emotions that prevail over perceptions.

Here the author of the photographs, Luca Grasselli, relies on the words, for him most appropriate, of the authors congenial to him.

They are taken from the texts, screenplays and novels that accompanied his artistic training.

superstizioni superstiti - 2021

Questo volume raccoglie 30 anni di opere già pubblicate nei volumi: “Berlino Anovantagradi” – 1990; “Le voci di Ampandratokana” – 1991; “Passanti” – 1993; “Istantaneo” – 2001; “Riflessi Incondizionati” – 2003; “Incerto Movimento” – 2007; “Nonritorno” – 2014;

Ritrovavo nelle immagini che scattavo quasi automaticamente, quei modi gentili già visti nelle opere di Robert Doisneau e Willy Ronis, ero morbosamente attratto dal cogliere, rubare, quasi strappare via, frammenti di vita dei miei soggetti. 

This volume collects 30 years of works already published in the volumes: “Berlino Anovantagradi” – 1990; “The voices of Ampandratokana” – 1991; “Passersby” – 1993; “Instant” – 2001; “Unconditioned Reflexes” – 2003; “Uncertain Movement” – 2007; “Nonritorno” – 2014;

I found in the images I took almost automatically, those gentle ways already seen in the works of Robert Doisneau and Willy Ronis, I was morbidly attracted to grasping, stealing, almost tearing away, fragments of my subjects' lives.

recover - 2015

Il pensiero ricorrente, ossessivo, intangibile risuona nelle flessioni umorali del fotografo, la sua visione alimenta una percezione condivisa, ma astratta, della realtà.

Una provocazione che nasce da lontano, remota e nascosta nell'intimità; quando fra la pressione di un'identità soffocata, avvolta da una socialità secolare, impenetrabile, il fotografo esplode in una visione interiore proiettata eternamente attraverso un linguaggio elementare e impenetrabile al tempo stesso.

The recurring, obsessive, intangible thought resonates in the photographer's moods, his vision fuels a shared, but abstract, perception of reality.

A provocation that comes from afar, remote and hidden in intimacy; when amid the pressure of a suffocated identity, enveloped by a secular, impenetrable sociality, the photographer explodes in an interior vision projected eternally through an elementary and impenetrable language at the same time.

nonritorno - 2014

Come un romanziere che, in una manciata di parole, ci presenta le ansie, le emozioni e le brame del suo protagonista, tenendoci incollati alle pagine del libro, così la pellicola di Luca Grasselli si srotola a poco a poco, rivelandoci, ad ogni scatto, un intero mondo, una melodia personale declinata sulle note della gioia e della malinconia, del sogno e della cruda realtà. Una fotografia fatta di istanti colti al volo e di emozioni carpite con pudore e sensibilità, frutto di una tecnica metabolizzata negli anni ed ora asservita al proprio modo di posare gli occhi sull’uomo, scavandone impercettibilmente l’anima.

Like a novelist who, in a handful of words, presents us with the anxieties, emotions and longings of his protagonist, keeping us glued to the pages of the book, so Luca Grasselli's film unfolds little by little, revealing us, with every shot , an entire world, a personal melody expressed on the notes of joy and melancholy, of dreams and raw reality. A photograph made of moments caught on the fly and emotions captured with modesty and sensitivity, the result of a technique metabolised over the years and now subservient to one's own way of placing one's eyes on man, imperceptibly delving into his soul.

incerto movimento - 2007

Eccoci dunque al ritorno editoriale dopo l'ultimo "viaggio fotografico" di Luca Grasselli. Si chiama "Riflessi incondizionati- come quelli che sfuggono alla presa del fotografo intento a "cogliere l'attimo": gli sfuggono però consapevolmente e gli restituiscono un'immagine ancora più ricercata ed al contempo naturale. 

Riflessi sì (e come tali dipendenti da un "organismo", "predeterminati per così dire) ma anche incondizionati, o, con un'altra parola, "liberi". E' insomma l'eterna questione del "doppio", della contraddizione", dello "specchio" ma oserei dire soprattutto dell' "armonia degli opposti". 

Eccoci dunque al ritorno editoriale dopo l'ultimo "viaggio fotografico" di Luca Grasselli. Si chiama "Riflessi incondizionati- come quelli che sfuggono alla presa del fotografo intento a "cogliere l'attimo": gli sfuggono però consapevolmente e gli restituiscono un'immagine ancora più ricercata ed al contempo naturale. 

Riflessi sì (e come tali dipendenti da un "organismo", "predeterminati per così dire) ma anche incondizionati, o, con un'altra parola, "liberi". E' insomma l'eterna questione del "doppio", della contraddizione", dello "specchio" ma oserei dire soprattutto dell' "armonia degli opposti". 

riflessi incondizionati - 2003

Le immagini di Luca Grasselli sono appunti di viaggio visivi, non come le vedute paesaggistiche ottocentesche del Grand Tour o le panoramiche che i fratelli Alinari ci hanno tramandato ma bensì un diario di sensazioni personali che traggono spunto dalla visione umana. Non riconosciamo neppure gli istanti Bressoniani alla ricerca, dell'attimo decisivo, le foto di Luca ci mostrano invece un momento di transito tra un prima e un dopo che l'autore si inventa e fa suo. Luca imposta un dialogo a distanza con i suoi soggetti, non vuole invadere e forse si appropria un poco della vita altrui per compensare e completare la propria. 

Luca Grasselli's images are visual travel notes, not like the nineteenth-century landscape views of the Grand Tour or the panoramic views that the Alinari brothers have handed down to us but rather a diary of personal sensations that draw inspiration from human vision. We don't even recognize the Bressonian moments in search of the decisive moment; Luca's photos instead show us a moment of transit between a before and an after that the author invents and makes his own. Luca establishes a distant dialogue with his subjects, he does not want to invade and perhaps he takes possession of other people's lives a little to compensate and complete his own.

istantaneo - 2001

Il movimento dei "PASSANTI" è come il movimento delle nuvole, 

irripetibile e incerto al tempo stesso, una passione onirica che accompagna i ricordi dei momenti più rari.

E’ il vento a plasmarlo e a renderlo imprevedibile, è la luce ad animarne i colori. Le nuvole sono fatte d’anima, le nuvole sono della stessa sostanza delle immagini. Immagini cariche di occasioni al di la del tempo e dello spazio, immagini di nostalgia senza vergogna, immagini inconsapevoli di segni e movimenti che diventano emozioni.

The movement of "PASSERS" is like the movement of clouds, 

unrepeatable and uncertain at the same time, a dreamlike passion that accompanies the memories of the rarest moments.

It is the wind that shapes it and makes it unpredictable, it is the light that animates its colors. Clouds are made of soul, clouds are of the same substance as images. Images full of opportunities beyond time and space, images of shameless nostalgia, unaware images of signs and movements that become emotions.

passanti - 1993

Volando verso il Madagascar, si ha come l'impressione di entrare in un'altra dimensione; la sensazione sì fa più forte nel primo impatto con la realtà e assume le sembianze di un sogno e di un incubo al tempo stesso. Veniamo richiamati bruscamente dalle sollecitazione del fondo stradale e dalle urla dei bambini alla vista dei vazaha (stranieri). Tutto stupisce, e già nelle prime immagini della strada che dall'aeroporto porta nella capitale, sono visibile i contrasti tra le ricercate e coloratissime insegne pubblicitarie ed il resto del paesaggio disordinato, l'originale disposizione dei colori, che la natura ha voluto esprimere con tinte pastello e dominanti rosso verde completa il quadro assieme alla gente, che ovunque cerca di valorizzare una vita dura e misera alla quale ogni descrizione non sembra rendere giustizia.

Flying towards Madagascar, you have the impression of entering another dimension; the sensation becomes stronger in the first impact with reality and takes on the appearance of a dream and a nightmare at the same time. We are abruptly called back by the stresses of the road surface and the screams of the children at the sight of the vazaha (foreigners). Everything amazes, and already in the first images of the road that leads from the airport to the capital, the contrasts between the refined and colorful advertising signs and the rest of the disorderly landscape are visible, the original arrangement of colors, which nature wanted to express with pastel shades and dominant red-green colors complete the picture together with the people, who everywhere try to valorise a hard and miserable life to which every description does not seem to do justice.

le voci di ampandratokana - 1991

Berlino anovantagradi, nasce sull’onda emotiva del crollo del muro di Berlino nel novembre ’89, in seguito alla notizia quattro fotografi partirono per Berlino e assaporarono l’emozione di un evento che ancora oggi commuove chiunque l’abbia vissuto. Io ero uno di loro!

Da Wikipedia: Il Muro di Berlino (in tedesco: Berliner Mauer, nella propaganda della DDR chiamato antifaschistischer Schutzwall, "Barriera di protezione antifascista") era un sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania est per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest (de facto parte della Repubblica federale) e il territorio della Germania est.

Ninety-degree Berlin was born on the emotional wave of the collapse of the Berlin Wall in November '89. Following the news, four photographers left for Berlin and savored the emotion of an event that still today moves anyone who has experienced it. I was one of them!

From Wikipedia: The Berlin Wall (German: Berliner Mauer, in GDR propaganda called antifaschistischer Schutzwall, "Anti-Fascist Protection Barrier") was a system of fortifications built by the East German government to prevent the free movement of people between Berlin West (de facto part of the Federal Republic) and the territory of East Germany.

berlino anovantagradi - 1990

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